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Azzardocard: pronte le card informative sul gioco d’azzardo

azzardo card

 

Domani, sabato 18 gennaio 2014, la riunione del coordinamento regionale di Libera, sarà l’occasione per presentare le cartoline sul gioco d’azzardo create in collaborazione con l’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura del Consiglio Regionale del Piemonte.
Il progetto nasce dall’esigenza di sensibilizzazione rispetto a un problema che recentemente si è intensificato e che sta assumendo derive sociali pericolose.
Il gioco appare come uno spazio innocuo ma le occasioni lavorative mancanti e la crisi economica l’hanno trasformato nell’ultima occasione di speranza per una vita migliore cancellando il suo aspetto più moderato.
Il lavoro che ha portato all’ideazione delle card è stato prevalentemente di ricerca. Si è cercato, attraverso l’informazione quotidiana e una letteratura specifica di individuare alcuni temi che potessero fissare aspetti del gioco necessari per percepirne le potenzialità negative e la portata del fenomeno nel nostro paese.
Le statistiche sui consumi riguardanti il gioco d’azzardo rivelano un incremento della spesa relativa al gioco, somma che grava sugli esili bilanci famigliari e che viene sottratta all’economia reale, non solo è anche l’indicatore di un malessere sociale di cui il gioco ne è espressione e causa.
Nel corso del tempo il tipo di giocatore si è modificato: prima prevaleva la concezione del gioco come un rituale, con tempi delimitati. Oggi ha mutato la sua indole: il gioco occupa sempre di più i tempi e i luoghi della quotidianità attirando quindi nuovi utenti tra cui giovani, donne e minorenni.
I fattori che hanno concorso ad alimentare questo mercato fiorente sono innumerevoli.
Lo Stato in primis, che dagli anni ’90 ha costantemente rimaneggiato le leggi che in precedenza contrastavano il gioco d’azzardo, fino a considerarlo come un’azienda da far fruttare, dimenticando costi sociali che da esso sono derivati.
La legislazione, poco chiara e talvolta anche contraddittoria, e gli ingenti guadagni che il settore promette, hanno rappresentato un terreno fertile per l’insinuazione di organizzazioni di stampo mafioso nel sistema gioco, sia a livello politico che territoriale.
Le mafie hanno fiutato l’affare, si sono trasformate e si sono adattate alle nuove possibilità di guadagno, con la contraffazione di macchinette, con il riciclaggio e con l’usura.
L’industria del gioco dal canto suo alimenta l’illusione di poter vincere e con semplicità. Non solo, promuove le speranze e lo fa con metodi concreti: elevando la possibilità di vincere cifre basse, programmando le slot machine in modo che il giocatore abbia la percezione di essere ad un passo dalla vincita, infine pubblicizzando i suoi prodotti tramite volti noti e accattivanti.
L’Italia in materia detiene tristi primati, pur avendo solo l’1% della popolazione mondiale, ha il 23% del mercato del gioco on line.
Illusioni e bramosia per il gioco portano a perdere il senso della misura e non di rado sfociano in patologia, coinvolgendo non solo il soggetto ma anche la sua famiglia e di riflesso l’intera comunità.
Sono però i giovani il volto più preoccupante del gioco d’azzardo perché, a causa diffusione del gioco on line, il quale sfugge a ogni controllo e attraverso la diffusione di una cultura in cui pesa sempre meno la capacità di ottenere risultati con l’impegno, sembrano subirne maggiormente il fascino.
Proprio a loro va rivolta attenzione poiché è stato dimostrato che prima ci sia avvicina al gioco e più aumenta la possibilità di sviluppare un rapporto patologico con esso.
Per questo le Azzardocard hanno una grafica semplice e dei contenuti diretti: vogliamo parlare prima di tutto ai ragazzi, anche attraverso il lavoro nelle scuole, perché si eviti il rischio che diventino prematuramente dei giocatori d’azzardo patologici.
L’auspicio è quindi che attraverso l’informazione, il dialogo e l’appoggio delle istituzioni ci si impegni a diffondere una maggiore cultura del gioco, capace di sviluppare criticità e metterne in evidenza i pericoli che comporta. 

La campagna "Giovani e Gioco" va sospesa!

da www.gruppoabele.org

Il CONAGGA (Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo), il CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), il Gruppo Abele, Libera e Alea-Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio condividono pienamente la richiesta avanzata dalla senatrice Baio ed altri parlamentari con la quale si chiede al presidente del Consiglio Monti di intervenire per la sospensione della campagna dei Monopoli di Stato “Giovani e Gioco”. “Da parecchi mesi”, dichiarano Matteo Iori, presidente del CONAGGA, don Armando Zappolini, presidente del CNCA, don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e di Libera, e Graziano Bellio, presidente di Alea, “sottolineiamo la gravità di alcuni dei messaggi contenuti nel dvd presentato dall’AAMS ai giovani studenti italiani. Riteniamo inammissibile che un progetto che coinvolge 70.000 studenti e che, secondo le dichiarazioni del direttore dei Monopoli, si vuole estendere alle fasce dei minori più piccoli, contenga frasi come: ‘Evolve chi si prende una giusta dose di rischio, mentre è punito chi non rischia mai o chi rischia troppo!’, o ‘Ci si attacca alla rete, al cellulare, alle slot machine o ai videopoker parcheggiati nei bar per dare risposta al primordiale bisogno di vincita che l’essere umano ha in sé’, o dove viene promosso l’aspetto meno educativo e socializzante dei giochi online dichiarando che grazie a questi: ‘Non c’è bisogno di cercare compagni di gioco come si faceva da bambini, perché questo gioco è spesso solitario e decontestualizzato’.”

“Riteniamo”, continuano i presidenti delle cinque organizzazioni sopra citate, “che il progetto portato nelle scuole contenga troppi stimoli al gioco d’azzardo e che finisca per sostenere l’idea che i ragazzini debbano giocare d’azzardo almeno un po’, come si può cogliere con più chiarezza dagli esiti proposti nel test interattivo contenuto nel dvd. I risultati del test si permettono di dire, a un giovane che dichiara di non apprezzare il rischio e il gioco d’azzardo: ‘Ti manca solo una frusta tra le mani… lo spirito del bacchettone aleggia sulla tua testa! Per te non esistono colori, tutto è bianco o tutto è nero. Il gioco è rischio ed a te i rischi non piacciono, meglio aggirare gli ostacoli. Così facendo, però, perdi tutte le sfumature della vita. Integerrimo… o semplicemente rigido come un ghiacciolo appena tolto dal freezer? Urge ammorbidente’. Mentre il profilo ritenuto migliore dal test è quello di chi dichiara di giocare d’azzardo almeno un po’: ‘Tutto sommato hai una buona idea di cosa sia il gioco. Non sei un fanatico, ma non ti fai mancare una partitella ogni tanto… giusto per tenerti in allenamento. Il tuo motto? Poco non fa male nemmeno il veleno! Bilancia in equilibrio’.”

“Le parti critiche di questo progetto”, concludono Iori, don Zappolini, don Ciotti e Bellio, “sono state più volte denunciate, sono molteplici e sono presentate in modo più esteso nel video visionabile sulla home page del sito www.libera-mente.org. Sappiamo con certezza che, come sostenuto da tutte le ricerche fatte in Italia, centinaia di migliaia di minorenni del nostro paese giocano d’azzardo nonostante questo sia vietato per legge; sappiamo anche che decine di migliaia di giovani studenti hanno un problema di patologia legato al gioco d’azzardo.

Riteniamo che un’amministrazione pubblica come i Monopoli di Stato non possa promuovere un progetto sul gioco d’azzardo con così tante lacune e, concordando con la proposta presentata dai senatori al presidente Monti, auspichiamo che questo venga sospeso al più presto in attesa di un nuovo progetto che, sviluppato in un contesto privo di conflitti di interesse, possa davvero promuovere una riflessione su tutti i rischi legati al gioco d’azzardo.”