Archivio mensile:Gennaio 2014

Rassegna stampa 10-16 gennaio 2014

11/01/2014, targatocn.it, Dronero (Cuneo), “Dronero Incontri, promuove l’iniziativa ‘Legalità e contrasto al gioco d’azzardo’” (Leggi qui)

12/01, La Voce del Popolo, Moncalieri (Torino), “La sala scommesse? Moncalieri non la vuole” – Luca Mazzardis (Leggi qui)

14/01/2014, Gazzetta d’Alba [Alba], “Alba, tre nuovi pazienti al mese stregati dalle slot machine” (Leggi qui)

14/01/2014, Gazzetta d’Alba [Alba], “L’Albese che vive giocando a poker” – Matteo Viberti (Leggi qui )

15/01/2014, L’Eco del Chisone [Pinerolo], “Nuova raccolta firme a favore della legge contro il gioco d’azzardo” (Leggi qui)

16/01/2014, Corriere di Saluzzo [Dronero], “Contro il gioco d’azzardo” (Leggi qui )

Rassegna stampa 25 dicembre 2013 – 2 gennaio 2014

25/12, Provincia Granda, Morozzo, Morozzo (Cuneo), “L’emendamento ‘anti-slot’ in Consiglio a Morozzo”, Mattia Bertolino (Leggi qui)

29/12, L’Ancora, Acqui Terme (Alessandria), “Un progetto scolastico sul gioco d’azzardo”, “L’ordine del giorno approvato contro il gioco d’azzardo” (Leggi qui )

30/12, La Sentinella, Cuorgnè (Torino), “Gioco d’azzardo a Cuorgnè, il Comune corre ai ripari”, Chiara Cortese (Leggi qui )

30/12, Eco di Biella, Biella, “Biella si mobilita contro le ‘slot’”(Leggi qui)

30/12, La Voce del Canavese, Cuorgnè (Torino), “Un regolamento per le sale da gioco” (Leggi qui)

30/12, La Voce del Canavese, Bollengo (Torino), “Manifesto contro il gioco d’azzardo” (Leggi qui)

2/01, Mondovì, Ceva (Cuneo), “Ceva dice ‘no’ al gioco d’azzardo” (Leggi qui)

 

 

Rassegna stampa 13-19 dicembre 2013

13/12/2013, Il Biellese [Biella], “5 miliardi di euro in Piemonte per gioco d’azzardo nel 2012” – Susanna Peraldo (Leggi qui)

13/12/2013, Il Biellese [Biella], “Bar senza slot? Più posto per lo sport” (Leggi qui)

13/12/2013, Il Biellese [Biella], “Nel locale che lascia il gioco d’azzardo più spazio per l’attività sportiva” (Leggi qui)

13/12/2013, La Guida [Boves], “Raccolta di firme sul gioco d’azzardo” (Leggi qui)

14/12/2013, Eco di Biella [Biella], “Slot Mob, omaggio allo sport pulito” (Leggi qui)

16/12/2013, La Voce Canavese [Cuorgnè], “Gioco d’azzardo” (Leggi qui)

17/12/2013, Il Piccolo [Acqui Terme], “Libera…dalle slot machine contro il gioco d’azzardo” (Leggi qui)

18/12/2013, La Sentinella del Canavese [Pavone Canavese], “Pavone, linea dura contro i videopoker”- Simona Bombonato (Leggi qui)

18/12/2013, La Sentinella del Canavese [Pavone Canavese], “Videopoker, scattano i limiti” – Simona Bombonato (Leggi qui)

18/12/2013, Il Saviglianese [Savigliano], “Giocatori patologici in aumento” – Guido Martini (Leggi qui)

18/12/2013, Il Saviglianese [Savigliano], “Il dramma del gioco” – Guido Martini (Leggi qui)

19/12/2013, Corriere di Savigliano [Savigliano], “Un gioco a perdere” – Corrado Galletto (Leggi qui)

 

 

 

 

Azzardocard: pronte le card informative sul gioco d’azzardo

azzardo card

 

Domani, sabato 18 gennaio 2014, la riunione del coordinamento regionale di Libera, sarà l’occasione per presentare le cartoline sul gioco d’azzardo create in collaborazione con l’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura del Consiglio Regionale del Piemonte.
Il progetto nasce dall’esigenza di sensibilizzazione rispetto a un problema che recentemente si è intensificato e che sta assumendo derive sociali pericolose.
Il gioco appare come uno spazio innocuo ma le occasioni lavorative mancanti e la crisi economica l’hanno trasformato nell’ultima occasione di speranza per una vita migliore cancellando il suo aspetto più moderato.
Il lavoro che ha portato all’ideazione delle card è stato prevalentemente di ricerca. Si è cercato, attraverso l’informazione quotidiana e una letteratura specifica di individuare alcuni temi che potessero fissare aspetti del gioco necessari per percepirne le potenzialità negative e la portata del fenomeno nel nostro paese.
Le statistiche sui consumi riguardanti il gioco d’azzardo rivelano un incremento della spesa relativa al gioco, somma che grava sugli esili bilanci famigliari e che viene sottratta all’economia reale, non solo è anche l’indicatore di un malessere sociale di cui il gioco ne è espressione e causa.
Nel corso del tempo il tipo di giocatore si è modificato: prima prevaleva la concezione del gioco come un rituale, con tempi delimitati. Oggi ha mutato la sua indole: il gioco occupa sempre di più i tempi e i luoghi della quotidianità attirando quindi nuovi utenti tra cui giovani, donne e minorenni.
I fattori che hanno concorso ad alimentare questo mercato fiorente sono innumerevoli.
Lo Stato in primis, che dagli anni ’90 ha costantemente rimaneggiato le leggi che in precedenza contrastavano il gioco d’azzardo, fino a considerarlo come un’azienda da far fruttare, dimenticando costi sociali che da esso sono derivati.
La legislazione, poco chiara e talvolta anche contraddittoria, e gli ingenti guadagni che il settore promette, hanno rappresentato un terreno fertile per l’insinuazione di organizzazioni di stampo mafioso nel sistema gioco, sia a livello politico che territoriale.
Le mafie hanno fiutato l’affare, si sono trasformate e si sono adattate alle nuove possibilità di guadagno, con la contraffazione di macchinette, con il riciclaggio e con l’usura.
L’industria del gioco dal canto suo alimenta l’illusione di poter vincere e con semplicità. Non solo, promuove le speranze e lo fa con metodi concreti: elevando la possibilità di vincere cifre basse, programmando le slot machine in modo che il giocatore abbia la percezione di essere ad un passo dalla vincita, infine pubblicizzando i suoi prodotti tramite volti noti e accattivanti.
L’Italia in materia detiene tristi primati, pur avendo solo l’1% della popolazione mondiale, ha il 23% del mercato del gioco on line.
Illusioni e bramosia per il gioco portano a perdere il senso della misura e non di rado sfociano in patologia, coinvolgendo non solo il soggetto ma anche la sua famiglia e di riflesso l’intera comunità.
Sono però i giovani il volto più preoccupante del gioco d’azzardo perché, a causa diffusione del gioco on line, il quale sfugge a ogni controllo e attraverso la diffusione di una cultura in cui pesa sempre meno la capacità di ottenere risultati con l’impegno, sembrano subirne maggiormente il fascino.
Proprio a loro va rivolta attenzione poiché è stato dimostrato che prima ci sia avvicina al gioco e più aumenta la possibilità di sviluppare un rapporto patologico con esso.
Per questo le Azzardocard hanno una grafica semplice e dei contenuti diretti: vogliamo parlare prima di tutto ai ragazzi, anche attraverso il lavoro nelle scuole, perché si eviti il rischio che diventino prematuramente dei giocatori d’azzardo patologici.
L’auspicio è quindi che attraverso l’informazione, il dialogo e l’appoggio delle istituzioni ci si impegni a diffondere una maggiore cultura del gioco, capace di sviluppare criticità e metterne in evidenza i pericoli che comporta. 

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